LIBERI TUTTI! RITORNIAMO A GIOCARE

ENTE FINANZIATORE:

A chi è rivolto:

I due Progetti prevedono la partecipazione di bambini e ragazzi ospiti delle strutture di Chiara e Francesco, che presentano situazioni di disagio legate a problematiche sociali, familiari, a vissuti traumatici pregressi, a disagi della sfera emozionale, disturbi del comportamento, disturbi della condotta, bisogni educativi speciali (BES). A queste problematiche, vanno aggiunte le ulteriori ed attuali conseguenti deprivazioni vissute durante il lockdown, che hanno minato la qualità della loro vita.

Idea progettuale:

Associazione “Chiara e Francesco” APS

Il cuore del Progetto:

L’attitudine dell’Associazione di ideare e sperimentare nuovi modelli educativi, che adattano metodologie e format tradizionali con proposte creative ed innovative, ha condotto alla progettazione di questi due percorsi, destinandoli ai minori ospiti della Terza Casa Famiglia e del Gruppo Appartamento “E se diventi farfalla”, che hanno risentito della limitazione delle attività ludiche, ricreative, educative e di aggregazione a causa dell’emergenza Covid-19.

I Progetti nascono dalla necessità di fornire spazi e opportunità ai bambini e ai ragazzi che, come ben illustrato dal “Piano Regionale per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie 2020”, “dall’inizio dell’emergenza sono rimasti chiusi in casa, vivendo, giorno dopo giorno, routine stravolte, non potendo incontrare i propri compagni/amici e sono stati privati del proprio diritto allo sport e al gioco libero” e che, come sottolineato dall’ultimo rapporto di Save the Children, hanno sperimentato “la mancanza di opportunità extra scolastiche, l’impossibilità di fare sport, attività artistiche e di uscire con i propri coetanei, rinchiudendosi sempre di più in un isolamento sociale: la metà dei ragazzi intervistati (51%), infatti, preferisce svagarsi navigando su Internet, il 37% stando sui social e il 18% giocando online con persone che non conosce.”.

La pandemia e le conseguenze che ha comportato hanno rischiato di essere un vero shock, poiché hanno portato all’aggiuntivo sconvolgimento delle routine affettive e sociali: improvvisamente i bambini hanno dovuto rinunciare alla scuola, agli amici, allo sport e in molti casi, come già espresso, alla frequentazione con le famiglie di origine.

Per queste ragioni, è risultato naturale ideare un progetto ad hoc, capace di far sperimentare nuovamente la vita al di fuori del contesto domestico, incentivando la capacità di creare rapporti interpersonali funzionali, la libertà di espressione, la cultura vissuta al di fuori dei contesti istituzionali, la capacità di aggregazione, il contatto con la natura, le potenzialità del singolo e del gruppo attraverso il divertimento e l’educazione informale ed esperienziale. Inoltre, il costante richiamo che soggiace alla realizzazione dei Progetti verso il rispetto di regole di condotta da osservare potrebbe risultare utile ad insegnare a vivere con serenità – nella quotidianità come nella occasionalità – anche le regole del distanziamento e le norme anti Covid-19, facendole applicare e percepire come qualcosa di consueto ed indispensabile per la sicurezza propria ed altrui.

La pedagogia del Progetto:

Anche in questo caso, la metodologia delle “Attività a Rischio Controllato” (ARC) – usate a scopo ludico, formativo e terapeutico – hanno fornito l’ispirazione. L’intervento, infatti, è centrato su questa metodologia che combina la teoria con la pratica, utilizzando l’attività fisica, il linguaggio del corpo e l’“outdoor education”, sviluppando le potenzialità fisiche, intellettuali, emotive e sociali dei bambini e dei ragazzi, incrementando atteggiamenti e abilità in grado di contribuire alla formazione del carattere individuale e arricchendo la riflessione sull’impatto che il contatto con paure ed emozioni può avere nella quotidianità. Trova rinforzo all’efficacia dell’azione educativa non formale e informale nella collocazione in un contesto “extra-istituzionale” e al di fuori di quello domestico, in grado di portare i destinatari a confrontarsi con sé e con il gruppo dei pari senza vincoli prestazionali.

Attività fisiche:

I Progetti, realizzati con tempistiche differenziate per i due gruppi target, prevedono l’attualizzazione di ventuno attività, strettamente correlate a specifici obiettivi e strutturate in una precisa modalità:

  • 1° momento: accoglienza dei destinatari;
  • 2° momento: briefing;
  • 3° momento: attività;
  • 4° momento: debriefing con utilizzo della metodologia del circle time.

Sono previste attività quali: Discesa in grotta, presso la Cascata delle Marmore (Terni); Parco Acrobatico; percorsi di Walking e Mountain bike; Rafting in Umbria; Kayak; Hoverboard; Segway; Glykart; Monopattino elettrico, percorsi con integrazione di tutti gli strumenti utilizzati.

Obiettivo Generale:

Migliorare il livello di qualità della vita di tutti i bambini e degli adolescenti coinvolti nei Progetti.

Obiettivi Specifici:

  • Accrescere la capacità di riconoscere le emozioni e di esercitare un adeguato controllo emotivo.
  • Incrementare lo sviluppo delle strategie di coping e di problem solving.
  • Favorire il riconoscimento delle proprie abilità, intensificando il livello di autostima personale.   
  • Potenziare la capacità di affidarsi agli altri e di fidarsi degli altri.
  • Integrare e diffondere nuove prassi socio-educative attraverso le metodologie sperimentate.

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